La preghiera del Cane
Se lui potesse parlare, probabilmente ci direbbe questo… (di Beth Norman Harris)
Trattami gentilmente, mio adorato padrone,
perché nessun cuore in tutto il mondo
è più riconoscente per la gentilezza
del mio cuore pieno d’amore.
Non umiliarmi bastonandomi,
perché sebbene io leccherei la tua mano durante i colpi,
la tua pazienza e comprensione
mi insegneranno più rapidamente le cose che vuoi.
Parlami spesso, perché la tua voce è la musica
più dolce del mondo, come tu puoi capire dal
mio selvaggio scodinzolamento, quando le
mie orecchie in attesa sentono i tuoi passi.
Quando fa freddo e piove,
per favore tienimi in casa,
perché io ora sono un animale addomesticato,
non più abituato alle intemperie.
Ed io non chiedo maggior gloria che il privilegio
di sedere ai tuoi piedi accanto al focolare.
Anche se non avessi una casa, io ti seguirei
attraverso il ghiaccio e la neve piuttosto
che riposare sul più soffice guanciale nella
più calda casa del mondo, perché tu sei il
mio Dio ed io il tuo devoto adoratore.
Lasciami la ciotola piena di acqua fresca, perché,
anche se io non ti rimprovererei se è asciutta,
io non posso dirti quando soffro la sete.
Dammi cibo sano, così posso stare bene, per
giocare chiassosamente e ubbidire ai tuoi comandi,
camminare al tuo fianco, ed essere pronto e capace di
proteggerti con la mia vita se la tua fosse in pericolo.
E, adorato padrone, se il Grande Padrone volesse
privarmi della salute o della vista,
non mandarmi via da te.
Piuttosto tienimi gentilmente tra le tue braccia
in modo che le tue mani esperte mi concedano
il pietoso favore dell’eterno riposo
e io ti lascerò sapendo col mio ultimo
respiro che la mia sorte è stata
sempre sicurissima nelle tue mani.