IL RICHIAMO

Conosciamone i segreti

A cura di Emanuele Alberghina, educatore cinofilo

Ben trovati amici! Continuiamo con i consigli su come insegnare qualcosa di utile al nuovo membro della famiglia. Nello scorso articolo abbiamo parlato dell’importanza del nome e fornito consigli su come insegnare al cane come si chiama e capire quando effettivamente l’obiettivo è stato raggiunto.

Una delle utilità di insegnare al cane il suo nome, è quello di poterlo chiamare e soprattutto richiamare quando abbiamo bisogno di lui. Prima di passare alla parte pratica dell’esercizio però, voglio farvi notare un concetto fondamentale: il richiamo è qualcosa di utile, per noi e il cane. Non deve essere una richiesta fine a se stessa! Possiamo chiamarlo per dargli la pappa, per mettergli il guinzaglio o anche solo perché vogliamo la sua compagnia in quel momento, ma al suo arrivare, ricordiamoci di non dare mai per scontata una carezza o un premietto. Se l’abitudine diventa farlo arrivare senza poi dare nulla in cambio (neanche un “bravo!” o una carezza), il Bau potrebbe decidere di non venire più al richiamo.

Come insegnargli a venire da te quindi?

Prima di tutto, devi essere certo che lui conosca il suo nome. Come abbiamo imparato a fare per insegnargli il nome, inizia a lavorare in casa, per poi uscire a lavorare in esterna solo quando in casa è un fenomeno nel tornare da te. In esterna infatti avrà qualche problema in più, perché si troverà in un ambiente molto più stimolante, con tanti odori piacevoli, altri cani, scoiattoli, persone e tanto altro ancora.

Secondo, dovrai di nuovo gestire gli esercizi utilizzando premi. Già dovresti sapere cosa gli piace di più e quindi non avrai difficoltà a fargli comprendere cosa gli stai chiedendo. Ricordati solo di non utilizzare le solite crocchette della pappa perché potrebbero non essere una motivazione sufficiente. Insomma, perché dovrebbe pensare di essere premiato, quando in realtà può mangiare gli stessi croccantini almeno due volte al giorno?

Munendoti di pazienza, inizia a chiamarlo, facendo seguire al suo nome il comando “VIENI”. Appena arriva, premio! Spesso il cane arriva anche solo a sentire il suo nome, tuttavia noi vogliamo che il nome sia ciò che lo identifica e non solo ciò che attira la sua attenzione. Il nome e la richiesta del richiamo, quindi, devono essere ben discriminati affinché, dopo averlo chiamato, si possano rivolgere al nostro amico le più disparate richieste. Il richiamo è proprio questo, la richiesta di avvicinarsi a noi, pronunciando il comando “vieni” subito dopo il suo nome, premiando immediatamente l’arrivo del cane.

Questo esercizio può anche essere fatto in contemporanea da più persone della famiglia, posizionate una distante dall’altra. Una persona chiama il cane e lo premia. Concedete una pausa e poi un’altra persona potrà chiamarlo a sua volta, premiando sempre il suo arrivo. Ciò che dovrete ricordarvi è che quando un membro della famiglia lo chiama gli altri inizialmente dovranno rimanere in silenzio, ignorando completamente il cane. E mi raccomando, anche se non dovesse arrivare subito, siate simpatici e divertenti e non arrabbiati e minacciosi! Chi vorrebbe andar vicino a una furia infernale pronta a scuoiare vivo il povero malcapitato?

Una volta acquisita la capacità di tornare al richiamo in casa, vi sposterete all’esterno. Inizialmente bisogna utilizzare un ambiente sicuro! Potrebbe essere il tuo giardino, con i cancelli chiusi (se hai il giardino), oppure un’area cani a prova di fuga. Non devi correre il rischio di perdere il tuo migliore amico per poi ritrovarlo in Irlanda! Inizialmente cerca luoghi recintati e tranquilli come ad esempio un’area cani senza altri cani e non una posizionata al centro di una piazza ma, magari, quella posizionata in un luogo più “intimo”!

Levagli il guinzaglio e, dopo averlo lasciato libero di annusare l’area, sporcare e farsi un po’ i fatti suoi, in un momento in cui non sta annusando, inizia a chiamarlo, per premiarlo appena arriva. È importante chiamarlo in un momento in cui non sta annusando, perché potrebbe non calcolarti affatto, impegnato a catalogare tutte le informazioni odorose che percepisce. Inoltre, ricorda sempre che in nuovo contesto, troverai comunque molta concorrenza rispetto a quando lavoravate in casa. Per questo motivo potrai anche cambiare il premio, scegliendone uno a lui ancora più gradito ma, sicuramente, dovrai renderti da MOLTO a MOLTISSIMO PIÙ INTERESSANTE per il tuo cane, per riuscire a farlo sganciare dalle attività piacevoli dell’ambiente che lo circonda e venire a vedere cosa vuoi proporgli.

Puoi utilizzare alcuni trucchetti che possono esserti utili e, appena capito il meccanismo, inventarne di personali, come fosse un codice segreto tra voi due. Ad esempio, puoi chiamarlo utilizzando una voce falsata (la classica voce con toni squillanti da ricovero psycho) che può incuriosire il tuo amico. Ah, non preoccuparti, perché nessuno chiamerà il 118 vedendoti alle prese con un cane (si sa, noi proprietari ci comportiamo in modo strano con i nostri pulciosi!). Oppure puoi provare a chiamarlo una volta e poi ripetere il richiamo dopo esserti allontanato un po’, accennando un movimento veloce come se corressi, spostandoti nella direzione opposta rispetto a dove si trova lui. Puoi giocarti questo trucchetto 2-3 volte ma, se ancora non arriva, lascia perdere, perché rischi di lanciare al vuoto, bruciandolo, nome e comando.
Puoi anche abbassarti sulle ginocchia, battendo le mani o fischiando mentre lo chiami. Ricordati, insomma, che lui conosce bene come ti muovi e parli e, quindi, per riuscire ad incuriosirlo, dovrai impegnarti ad allestire un po’ di sano spettacolo per divertirlo.
Ma se ci riesci il risultato sarà assicurato e, con il, tempo, diventerai più interessante di uno scoiattolo o di un altro cane (immagine interessante vero?).

Un consiglio: visto che alcune volte lo chiamerai per agganciarlo al guinzaglio, assicurati di lavorare quando avrai sufficiente tempo per poterlo chiamare per agganciarlo e poi lasciarlo nuovamente libero, prima di agganciarlo per portarlo via. Questo esercizio eviterà che il tuo amico non associ il richiamo alla perdita di libertà.

Ricordati anche di premiarlo SEMPRE quando arriva dopo averlo chiamato durante le prime sessioni di lavoro. Si, SEMPRE, e senza mai mostrarti irritato, anche quando sei in ritardo e lui arriva lentamente come se ti facesse un dispetto. In realtà potresti esserti innervosito e, anche se non te ne rendi conto, lui ha “letto” il tuo stato d’animo e prova a calmarti rallentando i movimenti (ma dei segnali calmanti parleremo in altra sede!).

Quando dopo circa una settimana otterrai un richiamo perfetto (i tempi sono assolutamente indicativi poiché i nostri amici pelosi, per fortuna, non sono tutti uguali), puoi iniziare a non premiare tutte le volte ma, ad esempio, premiare ogni due richiami e, successivamente, 3 volte su 5, fino ad arrivare a premiare solo alcune volte.

Ricordati di questo ultimo consiglio relativo al premio, valido per questo e tutti gli esercizi, nel quale si decide di usare i premi, sia per rendere il comportamento stabile, sia per non rischiare di diventare un distributore automatico di premi e carezze, su richiesta del tuo nuovo amico a 4 zampe.

Quindi, cosa aspetti? Sei ancora qui! Rimboccati le maniche, riempi la sacchetta dei premi e coinvolgi il tuo migliore amico in quello che, per entrambi, deve sempre essere uno splendido momento di interazione ludica. Buon “lavoro”!!

Emanuele Alberghina, educatore cinofilo
educatore@rescuebau.it

 

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